“Io sono qui, tu dove sei ? Dalle mappe di carta, alla cartografia in rete”
Conferenza a cura dell’Arch. Augusto Cavazzani, cartografo.
“Io sono qui, tu dove sei ? Dalle mappe di carta, alla cartografia in rete”
Giovedì 19 febbraio 2015, ore 17.30 | Muse – Museo delle Scienze, Corso del Lavoro e della Scienza, n° 3 Trento sala conferenze
Che una carta geografica, topografica od una semplice mappa siano strumenti di comunicazione è un fatto riconosciuto ed ampiamente condiviso. La cartografia, in generale, viene utilizzata sia come mezzo comunicativo a se stante, sia come compendio illustrativo per avvalorare tesi in qualsiasi campo si voglia indagare. Siamo circondati da rappresentazioni cartografiche, dalle più elaborate, ai più semplici schemi comunicativi.
Il linguaggio cartografico si è evoluto secondo le esigenze delle diverse epoche storiche. Se nell’antichità il prodotto cartografico poteva essere considerato come il risultato del pensiero filosofico del singolo cartografo, in seguito esso assume il significato di documento ufficiale e la sua stesura avviene con metodologie scientifiche sempre più sofisticate.
Si è passati dalla dimostrazione di una “mappa mentale”, alla costruzione di “una mappa della realtà”, anche se non è propriamente corretto considerare una cartografia come la riproduzione reale del territorio. Benché le conoscenze geodetiche e le tecniche del rilievo topografico siano giunte a risultati di precisione assai apprezzabili, l’inevitabile deformazione della sfera riprodotta sul piano e la riduzione in scala della realtà territoriale, ne rendono impossibile la rappresentazione fedele.
Per questo motivo non è corretto affermare che la creazione di una mappa sia assimilabile ad una scienza oggettiva. Lo è per una certa parte dell’iter redazionale, ma la maggioranza delle informazioni che racchiude sono da considerarsi uno sforzo di tipo realistico, che tende ad avvicinare la realtà in un certo modo, scelto dal cartografo.
La cartografia è uno strumento in grado di mostrare le relazioni di oggetti, informazioni, individui. Un tema assai interessante e di attualissimo dibattimento è quello che porta verso il concetto di una mappa delle Esperienze. La mappa non è sempre il territorio: quella che abbiamo nella testa è deformata dall’emozione.
La cartografia deve fare i conti con le nuove tecnologie, in particolare con quelle che la utilizzano per la geo-localizzazione, che ne impongono una rimeditazione. Ne esce un nuovo approccio paradigmatico tra cartografia (e cartografo) ed utente di questa, dove ruoli e prerogative si intrecciano, capovolgono, e cambiano di soggetto.