In equilibrio con la natura: conoscenze per la prevenzione

La Società di scienze naturali del Trentino presenta al pubblico il Gruppo P.E.N. “Progettare in equilibrio con la natura”.

Un pomeriggio dedicato alla cultura della prevenzione e gestione del rischio ambientale rivolto al confronto tra le conoscenze dei tecnici, dei decisori e della popolazione coinvolta.

L’appuntamento avrà luogo martedì 24 novembre 2015, ad ore 15.00 nella Sala conferenze del Muse – Museo delle scienze.

 Ore 15.00: Saluto del Direttore del Muse – Museo delle Scienze dott. Michele Lanzinger.

Interventi:

 La diffusione delle conoscenze e la qualità della formazione per accedere alla complessità dell’ambiente naturale. Dott.sa Lorenza Corsini, Presidente della Società di scienze naturali del Trentino

 La lettura del territorio e le sue dinamiche morfologiche. Dott. Lorenzo Cadrobbi, Presidente Gruppo P.E.N.

 La rappresentazione del territorio: dalla cartografia storica alle carte del pericolo. Arch. Augusto Cavazzani, Studio cartografico TopMap; Ing. Stefano Fait, Direttore dell’Ufficio Pianificazione del Servizio Bacini montani

 L’intervento antropico e la formazione del rischio. Ing. Franco Decaminada, Presidente della Fondazione Luigi Negrelli dell’Ordine degli Ingegneri di Trento

 Sistemi socio-ecologici: dinamiche e futuro di habitat, comunità e territori. Dott. Rocco Scolozzi, Università degli Studi di Trento

Ore 16.00: Tavola rotonda: “In equilibrio con la natura: conoscenze per la prevenzione” Coordina il Dott. Pierangelo Giovanetti, Direttore del quotidiano “l’Adige” di Trento. Partecipano: Prof. Aronne Armanini Università degli Studi di Trento, Dott. Saverio Cocco già Dirigente del Servizio geologico P.A.T., Prof. Roberto Poli, Università di Trento, cattedra UNESCO in sistemi anticipativi.

Ore 17.30: Visita guidata al piano: +2 del MUSE. Geologia, miniere, rischio ambientale e Protezione Civile.

Ore 18.30: termine lavori

 

Con l’emergere di urgenze ambientali e problemi sempre più complessi diventa prioritario sviluppare una cultura della prevenzione e gestione del rischio ambientale che integri le conoscenze dei tecnici, dei decisori e della popolazione coinvolta. Questa integrazione delle conoscenze permette di imparare a convivere con le incertezze, senza paura e senza allarmismo e passare da una visione della natura come qualcosa da cui ci si deve difendere a una visione di convivenza e collaborazione con l’ambiente naturale. In termini strettamente economici, sviluppare una cultura della prevenzione rappresenta un investimento perché il costo economico dell’anticipazione e gestione dei rischi è di gran lunga inferiore al costo del riparare i danni socio-eco-sistemici. La gestione dei rischi ambientali richiede la compartecipazione di cittadini, decisori e tecnici. Questi tre gruppi hanno spesso immagini diverse dei pericoli ambientali e di cosa dovrebbe essere fatto per evitare o mitigare i possibili danni. Per costruire una cultura della prevenzione è necessario analizzare e modificare i comportamenti collettivi. La formazione di una cultura del rischio ambientale necessita di una strategia di comunicazione trasparente e del coinvolgimento della comunità nella gestione del proprio territorio che possa svilupparsi nel tempo ed essere costantemente rinnovata. Si tratta di costruire un protocollo di interventi che aiutino cittadini, decisori e tecnici a sviluppare una comprensione condivisa dei rischi ambientali di un territorio, partendo dalla sua storia e immaginando collettivamente i possibili rischi futuri (es. fra 20, 30 o più anni). Le visioni dei rischi e delle opportunità future devono essere adattate ai diversi cambiamenti che incidono su un territorio, sia fisici (geologici, ecosistemici) sia sociali, sia culturali ed economici (evoluzione demografica, dei consumi, evoluzione normativa, ecc.), in altre parole, considerando i feedback dei sistemi interessati. Una formazione efficace per diffondere una cultura della prevenzione dovrebbe includere almeno tre fasi: 1) fase della ricostruzione del passato 2) fase delle visioni del futuro 3) fase delle analisi del presente e delle trasformazioni da realizzare. Più la cultura della prevenzione si diffonde, più facile sarà sviluppare strategie anticipanti socialmente accettate. Coerenza e trasparenza della comunicazione sono fattori dirimenti, poiché si tratta di un processo di cambiamento sociale che coinvolge tutti. Organizzazioni della società civile, organizzazioni professionali, istituzioni pubbliche, istituti di ricerca e formazione, hanno tutti un ruolo da svolgere, una sinergia da ricercare.