Mappa Mundi – Cartografie tra mito e conoscenza

LIBRERIA VIAGGERIA con la collaborazione di AUGUSTO CAVAZZANI presenta la conferenza MAPPA MUNDI cartografie tra mito e conoscenza
giovedì 30 gennaio 2014 dalle 20.15 alle 22.30

presso il SITO ARCHELOGICO di Piazza Lodron nei sotterranei della Filiale Volksbank

 

Sin dall’antichità, Geografia e Cronologia erano state considerate i due occhi della storia. I successivi viaggi di scoperta e l’incontro con il Nuovo Mondo impongono di comprendere il mutato spazio terrestre del mondo noto.    Perché quei popoli non erano citati nella Bibbia e come poteva essere considerata la loro storia nell’ambito della creazione cristiana?

Alla metà del XVI secolo, le persone si rivolgevano alla Cronologia con la speranza di trovare un ordine che il caos del presente negava.

Henricus-Hondius-1630La tradizione rinascimentale della Geografia come comprensione del tutto in termini di spazio, di Cosmos, viene meno.

La Geografia trova il suo spazio nell’amministrazione dell’impero, nel rilevare e pianificare gli usi della terra e i diritti territoriali, a raccogliere e analizzare dati utili per gli affari e l’amministrazione dello stato.

La Cosmografia si frammenta in una serie di pratiche disgiunte e il suo potere teologico e morale lascia il passo a quello della matematica e della meccanica.

 

Arno-Peters-1973

 

La convinzione che le mappe siano oggettive in sé ha subito una profonda revisione: oggi si riconosce che sono strettamente vincolate ai sistemi di potere e alle autorità dominanti.

La carta di Peters: “Usiamo questa mappa per quello che è, una truffa che sfrutta l’ignoranza cartografica della maggior parte delle persone e purtroppo di molti insegnanti a tutti i livelli e che sopravvive abbastanza bene in un clima di correttezza politica dove è inopportuno criticare chiunque pretende di criticare lo “status quo”.”       Thomas Feldman

 

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“…Amo le mappe perché mentono / Perché non ammettono le verità aggressive / Perché con magnanimo e bonario humour / Mi dispiegano sul tavolo un mondo / Non di questo mondo.”

(Da Mappa di Wisława Szymborska)